È colpa mia se siamo diventati indifferenti, più poveri,
più tristi e meno intelligenti.
È colpa mia che non mi curo delle tue speranze, forse
perché delle idee non so più che farne.
È colpa mia, non ci avevo mai pensato.
È colpa mia, non presto mai troppa attenzione.
È colpa mia, perché non prendo posizione.
È colpa mia, mi crolla il mondo addosso,
e se ci penso non me ne frega niente.
È colpa mia. Ho aperto gli occhi all'improvviso e ho visto
te,
e nessuna spiegazione.
Soltanto quando è troppo tardi ti ricordi ch'è tutto vero. È
colpa mia. È colpa mia.
Ho aperto gli occhi all'improvviso e ho visto te, e nessuna
spiegazione.
Figlio mio, ci pensi? Un giorno tutto questo sarà tuo.
Neppure se ti vedo piangere riesco ad essere felice.
Neppure se ti parlo veramente quando ti dico che per me non
conti niente neppure tu.
È una vita spesa male, ma tanto ormai è finita e lo sai, perché
è finita.
Era un autunno mentre l'inverno si avvicina.
È colpa mia, è colpa mia.
È colpa mia se siamo diventati indifferenti, più poveri,
più tristi e meno intelligenti.
Perché non mi curo delle tue speranze. È colpa mia se siamo
diventati indifferenti
Per piccoli egoismi e altrettante bugie e nessuna
spiegazione.
È colpa mia che non mi curo delle tue speranze, per piccoli
egoismi
e altrettante bugie e nessuna spiegazione.
Figlio mio, ci pensi? Un giorno tutto questo sarà tuo.
Giulio Favero, Pierpaolo Capovilla