giovedì 29 marzo 2012
Uccidere è un reato
In un mondo civile non sarebbe una
notizia ma da noi lo è, e anche rivoluzionaria! La Corte di Cassazione
ha stabilito che la legge 544 bis e ter del codice penale, che punisce
l'uccisione "senza necessità" di animali, si applica anche ad animali
non "da affezione". Fino ad oggi infatti fare del male ad un animale era
reato nella misura in cui questo atto danneggiava il "proprietario"
della bestia... un po' come bucare le ruote di una macchina! Quindi gli
animali selvatici, o comunque non "d'affezione" potevano essere
torturati, feriti ed uccisi senza che questo costituisse alcun reato.
Effetti concreti sugli animali non ce ne
saranno: l'uccisione e il maltrattamento sono puniti soltanto se
motivati da "crudeltà" e "senza necessità": e quindi risulteranno ancora
escluse tutte le quotidiane attività di vivisettori, circensi,
allevatori... Sarà eventualmente punito soltanto ciò che verrà
dimostrato essere dettati da crudeltà e senza alcuna necessità. Ma il
principio è fondamentale: l'animale ha diritto a tutela giuridica in sé,
e non solo per l'uomo che lo "possiede". Inoltre, la sentenza fa da
appiglio giuridico di fronte ai tantissimi casi di maltrattamento "senza
necessità" anche in campi nei quali è permesso lo sfruttamento e
l'uccisione dell'animale.
Insomma dopo aver superato il motto
"uccidere un fascista non è un reato" forse possiamo superare l'analoga
convinzione sugli animali. Un altro microscopico passo dalla parte
giusta.
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